domenica 3 marzo 2013

L'ingrillamento di Bersani

Grillo sul suo blog ha ironizzato su Vendola, concludendo:

"Solo gli stupidi non cambiano mai idea. Vendola, perciò, deve essere molto intelligente!"

Sinceramente è difficile dargli torto, perché immaginare che la stessa persona, a distanza di pochi giorni, abbia fatto queste due dichiarazioni è davvero impegnativo:

"Attenzione, anche Hitler sembrava un comico, poi è passato da una birreria alla cancelleria"

"Grillo non è un fantasma per il quale bisogna convocare l'esorcista, è un nostro interlocutore"

Ma non è solo Vendola ad essersi ingrillato, anche Bersani si sta impegnando in piroette niente male:

nel lontano agosto 2012 Pier Luigi inserì Grillo tra i "fascisti del web" e spiegò: "Si sta creando un linguaggio, e consiglio a chi sottovaluta questi dati di linguaggio, di andarsi a rileggersi un pò di storia, e in particolare i fatti del 1919..."

poco prima delle elezioni: ''I voti M5S li prende a scapito di tutti'', ''quel movimento è dentro una logica di partito personalistico. Dopo Grillo chi c'è? Lui ha nominato i deputati al pari di Berlusconi'', ''in Sicilia Grillo offre mille euro a tutti per tre anni, somiglia a quell'altro che propone di abolire l'Irpef, dice via l'Irap e promette quattro milioni di posti di lavoro''

Adesso cerca con insistenza e pervicacia di fare un accordo purché sia con questo "demagogo" e, dopo aver sostenuto nel duello con Renzi:

"Ma da Clistene a Pericle, in quella culla della democrazia, decisero che in democrazia la politica prendeva un sostegno pubblico che la differenziava dalla tirannide. Non mi rassegno che la politica la possano far solo i ricchi..."

adesso è pronto a discutere del finanziamento ai partiti. 

Cosa non farebbe per una poltrona. Ma perché non va a comprarsela dalla Ferilli?

E tu, lo faresti un accordo con uno che cambia idea così rapidamente e a 180 gradi?

Anche Bersani è candidato. Ma al MENSA, l'associazione che riunisce i super intelligenti del pianeta!

mercoledì 27 febbraio 2013

"Eletti due clown", così il (forse) futuro cancelliere tedesco

Peer Steinbrück, politico Spd, possibile candidato alla successione di Angela Merkel nel ruolo di Cancelliere, ha così declamato, senza neppure poi chiedere scusa a Napolitano:
"Eletti due clown".
Il Presidente della Repubblica avrebbe dovuto incontrare Steinbrück, ma ha comprensibilmente annullato l'impegno: «Il presidente della Repubblica ha per Costituzione il mandato di rappresentare l'unità nazionale. Penso che non sia molto diverso dal rappresentare la dignità nazionale, mi sono sentito investito di ambedue questi mandati e doveri. Noi rispettiamo profondamente la Germania per i suoi successi, ha saputo risorgere dalle rovine e costruire una nuova Europa insieme all'Italia. Noi la rispettiamo, ma esigiamo rispetto per il nostro Paese»
Ora, fuori della giusta diplomazia e delle dichiarazioni doverose di Napolitano, vediamoci chiaro.
Peer Steinbrück attualmente è solo un politico senza incarichi di stato e la cancellazione di questo incontro non ha un grande peso: la stessa Merkel ha stigmatizzato la dichiarazione e anche lei, a ben vedere, non poteva fare altro.
Ma perché i tedeschi sono così agitati per le elezioni italiane? Molti politici tedeschi hanno rilasciato dichiarazioni, non certo pungenti come il candidato Spd, ma certo molto preoccupate. Avevano puntato su Monti ed è andata male, si direbbe. 
La vera preoccupazione non è l'instabilità, ma l'atteggiamento politico dei due clown.
Grillo è dichiaratamente anti-euro e forse anche anti-UE. 
Berlusconi non è certo un fan della politica sponsorizzata dai teutonici. In sostanza, quasi due terzi del parlamento italiano sono contrari alle politiche di austerity euro tedescofile, e questo è il vero problema.
Vedremo gli sviluppi, ma se i tedeschi sono preoccupati, io, ve lo assicuro, sono leggermente più tranquillo.

Minority government? Un nuovo libro di Dick


 Quali sono i motivi del successo di Grillo?
  1. la proposta nuova del Movimento 5 Stelle;
  2. la rabbia delle persone contro l'attuale classe politica;
  3. la situazione economica, figlia della folle politica degli ultimi anni e soprattutto degli ultimi mesi.
Nonostante tu possa pensare che i primi due motivi siano i più importanti, freddamente devi riconoscere che il terzo è quello fondamentale.
Parliamoci chiaro: pur considerando i disastri della classe politica, pur tenendo conto che Grillo ha saputo recepire le istanze di tante persone, se la situazione economica fosse stata buona il successo così come gli è arrivato era impossibile. 

I cambiamenti di rotta politica avvengono solo se l'economia va male. La gente vota con il portafoglio, sarà brutto, sarà spiacevole, ma è così.
Adesso Bersani tira fuori dal cilindro il governo di minoranza, di combattimento o come gli pare di chiamarlo.
Ma che bella pensata!
Forse che è preoccupato del bene dell'Italia? Pensa alla situazione dei conti pubblici? Serietà istituzionale?
Macché! Il suo unico cruccio è che vuole sedersi su una solida poltrona.
Se non fa questo governo, semplicemente non fa niente: un eventuale governissimo non lo presiede certamente lui e quanto al fare il segretario del partito democratico, capirai bene quante speranze possa avere. Matteo Renzi sta già preparando l'ufficio.
Se non fa il premier adesso ha semplicemente smesso di fare politica, perlomeno ad un certo livello.
Vedremo se Grillo lo aiuterà in questo progetto, ma non credo.
Veniamo al governissimo o governo tecnico. Il problema è solo quanto dura, perché, a prescindere dai disastri che può combinare questa classe politica, nell'arco di qualche anno la situazione economica dovrebbe migliorare. Certo, senza questi dinosauri le cose potrebbero andare 100.000 volte meglio, ma comunque miglioreranno.
Se il governo di malattia pubblica - beh, salute pubblica davvero no -  durasse, come è ben possibile, un anno o giù di lì, le prossime elezioni si svolgerebbero in un totale disastro economico, la fine del 2013 sarà infatti probabilmente la punta di diamante della crisi: saremo al minimo storico di aziende che lavorano, le altre avranno chiuso, avremo il punto più alto della disoccupazione, e chi sta al governo sarà spazzato via, senza rivoluzioni, senza ghigliottine, con la smisurata violenza della democrazia.
Adesso la questione vera è il ruolo di Matteo Renzi, perché la battaglia, vedrai, sarà tra Renzi e Grillo. L'esito non è per nulla scontato.
Penso che tutto dipenda proprio dalla durata del governo tecnico - sempre che si faccia - perché se fanno finalmente qualche riforma decente e raggiungono i 18 mesi, ecco che potrebbe fare capolino la ripresa e tutto può cambiare.
Troppa fantapolitica? Ammetto che è difficile fare previsioni a lunga distanza in politica e troppi fattori, anche internazionali, sono in gioco.
Il quadro però mi sembra abbastanza realistico. 
Renzi e Grillo mi sembrano gli unici attori politici con credibilità, carisma, appeal e anche idee buone.
Staremo a vedere.

martedì 27 dicembre 2011

Manovra Monti: solo tasse per ora. E la crescita?

La manovra per ora presenta solamente il torchio fiscale, per di più concentrato su chi lavora. L'IMU viene fatta passare per una patrimoniale, ma lo è solo apparentemente, perchè il carico sulla prima casa è un carico essenzialmente su famiglie e anche la seconda è spesso acquistata da persone che fanno parte del tessuto produttivo. Solo una forte progressività l'avrebbe trasformata in una patrimoniale vera.
Dobbiamo solo sperare che le prossime mosse governative si orientino su liberalizzazioni, crescita e dismissione del patrimonio immobiliare statale.
Vi consiglio quest'ottimo articolo : LA MANOVRA DEL GOVERNO MONTI, TANTE TASSE, POCHI TAGLI, ZERO CRESCITA dal blog Le voci di dentro di Luca Scialò.
A presto.