mercoledì 27 febbraio 2013

Minority government? Un nuovo libro di Dick


 Quali sono i motivi del successo di Grillo?
  1. la proposta nuova del Movimento 5 Stelle;
  2. la rabbia delle persone contro l'attuale classe politica;
  3. la situazione economica, figlia della folle politica degli ultimi anni e soprattutto degli ultimi mesi.
Nonostante tu possa pensare che i primi due motivi siano i più importanti, freddamente devi riconoscere che il terzo è quello fondamentale.
Parliamoci chiaro: pur considerando i disastri della classe politica, pur tenendo conto che Grillo ha saputo recepire le istanze di tante persone, se la situazione economica fosse stata buona il successo così come gli è arrivato era impossibile. 

I cambiamenti di rotta politica avvengono solo se l'economia va male. La gente vota con il portafoglio, sarà brutto, sarà spiacevole, ma è così.
Adesso Bersani tira fuori dal cilindro il governo di minoranza, di combattimento o come gli pare di chiamarlo.
Ma che bella pensata!
Forse che è preoccupato del bene dell'Italia? Pensa alla situazione dei conti pubblici? Serietà istituzionale?
Macché! Il suo unico cruccio è che vuole sedersi su una solida poltrona.
Se non fa questo governo, semplicemente non fa niente: un eventuale governissimo non lo presiede certamente lui e quanto al fare il segretario del partito democratico, capirai bene quante speranze possa avere. Matteo Renzi sta già preparando l'ufficio.
Se non fa il premier adesso ha semplicemente smesso di fare politica, perlomeno ad un certo livello.
Vedremo se Grillo lo aiuterà in questo progetto, ma non credo.
Veniamo al governissimo o governo tecnico. Il problema è solo quanto dura, perché, a prescindere dai disastri che può combinare questa classe politica, nell'arco di qualche anno la situazione economica dovrebbe migliorare. Certo, senza questi dinosauri le cose potrebbero andare 100.000 volte meglio, ma comunque miglioreranno.
Se il governo di malattia pubblica - beh, salute pubblica davvero no -  durasse, come è ben possibile, un anno o giù di lì, le prossime elezioni si svolgerebbero in un totale disastro economico, la fine del 2013 sarà infatti probabilmente la punta di diamante della crisi: saremo al minimo storico di aziende che lavorano, le altre avranno chiuso, avremo il punto più alto della disoccupazione, e chi sta al governo sarà spazzato via, senza rivoluzioni, senza ghigliottine, con la smisurata violenza della democrazia.
Adesso la questione vera è il ruolo di Matteo Renzi, perché la battaglia, vedrai, sarà tra Renzi e Grillo. L'esito non è per nulla scontato.
Penso che tutto dipenda proprio dalla durata del governo tecnico - sempre che si faccia - perché se fanno finalmente qualche riforma decente e raggiungono i 18 mesi, ecco che potrebbe fare capolino la ripresa e tutto può cambiare.
Troppa fantapolitica? Ammetto che è difficile fare previsioni a lunga distanza in politica e troppi fattori, anche internazionali, sono in gioco.
Il quadro però mi sembra abbastanza realistico. 
Renzi e Grillo mi sembrano gli unici attori politici con credibilità, carisma, appeal e anche idee buone.
Staremo a vedere.

Nessun commento:

Posta un commento