martedì 27 dicembre 2011

Manovra Monti: solo tasse per ora. E la crescita?

La manovra per ora presenta solamente il torchio fiscale, per di più concentrato su chi lavora. L'IMU viene fatta passare per una patrimoniale, ma lo è solo apparentemente, perchè il carico sulla prima casa è un carico essenzialmente su famiglie e anche la seconda è spesso acquistata da persone che fanno parte del tessuto produttivo. Solo una forte progressività l'avrebbe trasformata in una patrimoniale vera.
Dobbiamo solo sperare che le prossime mosse governative si orientino su liberalizzazioni, crescita e dismissione del patrimonio immobiliare statale.
Vi consiglio quest'ottimo articolo : LA MANOVRA DEL GOVERNO MONTI, TANTE TASSE, POCHI TAGLI, ZERO CRESCITA dal blog Le voci di dentro di Luca Scialò.
A presto.

mercoledì 21 dicembre 2011

L'Italia non cresce più

Da un decennio la crescita è ferma o giù di lì, nonostante tutti i fattori alla base della crescita siano nel frattempo migliorati.
La causa di questo – il nostro PIL è poco superiore a quello di 10 anni fa, mentre la Germania ha guadagnato il 9% – è in altri fattori, tutti peggiorati, 
  • il rispetto della legge
  • la corruzione
  • l’efficacia del governo

Per invertire questo trend negativo c'è bisogno di un impegno di tutta la nazione  per molti anni.
Il confronto con gli altri paesi europei è chiaramente perdente. Molti si lamentano di:
1.  Investimenti nell’istruzione
2.  Investimenti strutturali e infrastrutturali
3.  Regolamentazione del mercato economico e del lavoro
4.  Investimenti in ricerca e sviluppo
ma in tutti questi comparti l'Italia ha fatto passi concreti e non è vero che gli investimenti italiani siano incrementati in misura inferiore al resto d'Europa.
Secondo la Banca Mondiale, sono peggiorate drammaticamente
  • stabilità politica
  • efficienza del governo
  • corruzione
  • rispetto della legalità (compresa l'evasione fiscale)
Parliamo di un decennio davvero perduto. Ora dobbiamo rapidamente recuperare posizioni se non vogliamo affondare.
Ti segnalo questo articolo:
Inoltre puoi andarti a leggere Come guadagnare e lavorare adesso
A presto.

venerdì 25 novembre 2011

L'Italia sta peggio di altri?

In Europa non ci sono i più elevati debiti sovrani; tra i paesi più sviluppati spiccano infatti Stati Uniti e Giappone, con i debiti tra i più elevati al mondo.

STATI UNITI
Rapporto debito/PIL degli USA = 100%? Sulla carta si. Il PIL USA del 2010 è pari a 14.772 miliardi di dollari e il debito vale circa 14.000 miliardi di dollari.
In realtà, invece no. Infatti, se andiamo a vedere anche tutte le garanzie date su prestiti e agenzie sub-governative, troviamo circa
·         2.500 miliardi di USD (enti locali) e
·         circa 5.000 miliardi di USD (agenzie che finanziano l’edilizia, vedasi Freddie Mac e Fannie Mae).
Fatevi due conti e scoprirete che il rapporto debito/PIL non è proprio del 100%, ma del 144%. Facciamo un paragone?
·         Italia: rapporto debito /PIL complessivo pari a 120%
·         USA: rapporto debito /PIL complessivo pari a 144%
Se poi verifichiamo il rapporto deficit/PIL, scopriamo
·         USA sono a -9.40%
·         Italia a -4.60%


Andiamo a vedere ora la situazione giapponese. Sarebbe più sostenibile di quella italiana?

In valore assoluto il debito pubblico del Sol Levante è di 8.500 miliardi di Euro, cinque volte quello italiano.

·         debito/pil giapponese = 220%
·         debito/pil italiano = 119% (poco più della metà!!)

Secondo il Fondo Monetario Internazionale nel 2016 il debito pubblico giapponese salirà al 253% del pil, mentre per l’Italia questo rapporto dovrebbe scendere al 114%.

I debiti pubblici di Stati Uniti e Giappone continuano a salire vertiginosamente, quello americano aumenta di circa 1.000 miliardi di dollari ogni 7 mesi, più di 1.500 miliardi l’anno.

Eppure tutti sono preoccupati della nostra situazione, mentre il default dei colossi americano e giapponese non è nella testa delle persone. Eppure sono di sicuro più facili di quello italiano.

La verità è che questi default non avverranno perché non li vuole nessuno, soprattutto i creditori (Cina in testa). Gli effetti di un default USA o giapponese sarebbero terrificanti a livello globale.

Qualcuno ha ipotizzato in Italia una patrimoniale shock per portare il rapporto debito/pil al 60%.

Voglio essere chiaro: un rapporto del genere sarebbe fortemente auspicabile, ma insomma, se ci portassimo nel tempo sotto il 100% a mio parere basta e avanza.

Se faremo le riforme che dobbiamo, in pochi anni possiamo farcela. E soprattutto dobbiamo tornare a crescere, perché da una parte abbasseremmo il debito, dall’altra alzeremmo il PIL.

 E la crescita economica giapponese negli ultimi cinque anni? E' stata, in media, negativa nonostante siano stati varati rilevanti programmi di spesa pubblica per sostenere l'economia.

martedì 15 novembre 2011

Lo stile di vita europeo è a rischio

La crisi del debito sovrano del vecchio continente sta minacciando il modo di vivere degli europei. Lo ha detto il primo ministro francese Francois Fillon al parlamento francese. L'economia francese - seconda nell'area euro - stando alle statistiche è tornata a crescere. Ma la previsione per il futuro è molto incerta.

I cittadini europei hanno uno standard di vita tra i più alti al mondo, ma secondo il premier francese le cose potrebbero cambiare.

«Stiamo passando attraverso una crisi più grande, che mette in pericolo il patrimonio storico europeo, la nostra eredità, e il nostro stile di vita» ha detto Fillon durante il dibattito parlamentare.

Pensate a come è in pericolo il nostro stile di vita. L'Italia è una grande nazione, ricca, operosa, con grandi risorse da molti punti di vista. Vogliamo rassegnarci ad un lento declino?

Io dico NO, ad alta voce e con tutte le mie forze!

Fate presto!!

Il risparmio e il lavoro degli italiani sono in pericolo, i Buoni del tesoro Italiani sono sempre più difficili da vendere perchè molti, troppi si ostinano a considerarli carta straccia: un «terremoto» finanziario globale scuote le fondamenta del Paese, ne mina pesantemente la tenuta economica e civile; la credibilità perduta ci fa sprofondare in un abisso dove lo spread BTP-Bund è a livelli mai visti.

Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, è stato chiaro: «Abbiamo bisogno di decisioni presto e nei prossimi anni per una rinnovata responsabilità e coesione nazionale». «Nuovo governo in tempi brevi o elezioni, l'Italia saprà serrare le fila».

Possiamo (e dobbiamo) attingere anche oggi alle nostre risorse umane per fare in modo che l'Italia recuperi in fretta la fiducia del mondo. Si impone un governo di emergenza nazionale dove le forze politiche più responsabili decidano di investire su persone che, per la loro storia e i loro comportamenti, abbiano dimostrato di conoscere la lingua dei mercati e degli Stati e abbiano, quindi, le carte in regola per negoziare con i mercati e convincere gli investitori della solidità e affidabilità dei titoli sovrani italiani.

Per questo, deputati e senatori, avete la responsabilità politica di garantire all'Italia un governo di emergenza guidato da uomini credibili che sappiano dare all'Italia e agli italiani la cura necessaria ma sappiano imporre anche al mondo il rispetto e la fiducia nell'Italia. Serve il vostro sostegno politico e la vostra spinta ideale perché siano varati quei provvedimenti complessi che diano una prospettiva di crescita reale nei prossimi anni e convincano chi compra BOT e BTP (nel mondo e in Italia) che può acquistare e mantenere questi titoli perché saranno ripagati con gli interessi dovuti alle scadenze giuste.

Oggi il problema è la crescita. Dipende da noi, solo da noi. Ricordiamoci che siamo sull'orlo dell'abisso. Può andare molto male, ma anche molto bene. Fate presto!